L’INCENDIO CHE DIVAMPA IN MEZZO A VOI

prima del testo dell’articolo una comunicazione:

 

Per chi lo desidera è disponibile il vol. 3 che raccoglie i nuovi articoli di Ferruccio Iebole. Il volume e la spedizione sono gratuiti e disponibile per tutti coloro che ne faranno richiesta qui, su fb, su info@lamostradellabibbia.com o 3334371113 (Corrado)

Sono disponibili ancora alcune copie del vol. 1  e vol. 2 (anch’esse gratis)

foto vol.3

(I Ep. Pietro 4:12-17) Carissimi non vi stupite per l’incendio che divampa in mezzo  a voi per provarvi, come se vi accadesse qualcosa di strano…Infatti è giunto il tempo in cui il giudizio ha da cominciare dalla casa di Dio e se comincia prima da noi, quale sarà la fine di quelli che non ubbidiscono al Vangelo di Dio?

Non v’è dubbio che il periodo di prova, vissuto in questi mesi sia da considerare attentamente. Molti daranno interpretazioni più o meno plausibili, più o meno giuste, più o meno pertinenti con gli scopi del Signore. Se siamo  onesti con noi stessi non sappiamo nulla di questo incendio, che tanti lutti ha portato in tutto il mondo, nel senso che non conosciamo se questo disastro sia la conseguenza di una scellerata azione dell’uomo per la sua inestinguibile sete di potere e di possesso delle cose del mondo o altro.

Poi vi sono quelli che vedono ad ogni piè sospinto il giudizio di Dio, vendicarsi per le nefandezze degli uomini, altri più scettici pensano a  un’evoluzione di malattie che comunque vi sono sempre state portando morte fra gli uomini. Non sappiamo con certezza dare un responso per la nostra limitatezza nella conoscenza, ma questa sciagura ci indirizza a pensare alle parole dell’apostolo, come a un avvertimento solenne per tutti, ricordando che un giudizio incomincerà proprio da quelli che pensano di schivarlo e di essere protetti. Ma quale sarà la fine, aggiunge, di quelli che rifiutano di ubbidire alla voce del Signore GesùSicuramente tragica.

Un consiglio pratico e indirizzato al bene.

(I Ep. Pietro 4:1-2) Colui che ha sofferto nella carne ha smesso di peccare, per consacrare il tempo che gli resta da vivere nella carne, non più alle passioni degli uomini, ma alla volontà di Dio. Una realtà evidente questa sottolineata dal passo preso in esame: chi è costretto da limitazioni di malattia ha più tempo per pensare al futuro incontro con il Creatore, oppure a ribellarsi imprecando contro questa avversità, attribuendo a altri la responsabilità della prova. Consacrare al Signore il tempo restante per il credente è una grande consolazione, purtroppo durante la vita gli impegni o la scarsa attenzione alle cose spirituali, si protraggono lasciando sempre qualcosa di amaro e di incompiuto. Poi nell’ora della prova tutto si ridimensiona, passioni o egemonie che sembravano indispensabili e fondamentali, perdono il valore e scivolano nell’oblio, facendo riemergere l’importanza della Parola di Dio in tutta la sua bellezza.

 Smesso di peccare è una situazione dell’anima che ritiene la vicinanza e la comunione del Signore un antidoto all’errore, le cose che non passano prendono posto a quelle effimere e il sollievo è più marcato. La preghiera ne risente  positivamente, più continua per se e per altri nelle stesse condizioni, dispensata per la testimonianza e per persone care che ritornano in mente anche dopo tanto tempo trascorso. (I Ep Pietro 4:7) La fine di tutte le cose è vicina, siate dunque moderati e sobri per dedicarvi alla preghiera. Orbene, oltre a questo impegno gioioso nella preghiera, il credente provato può far suo il passo di (I Ep. Pietro 4:10-11) Come buoni amministratori della svariata Grazia di Dio, ciascuno secondo il dono ricevuto, lo metta a servizio degli altri, se uno parla lo faccia come chi annunzia oracoli di Dio. E’ vero, il credente può esercitarsi in vari modi a annunziare e spiegare la svariata Grazia di Dio, utilizzando il dono conferitogli dallo Spirito Santo per il bene delle anime che l’attorniano o lo conoscono.

L’avanzamento spirituale proposto nelle riflessioni, provenienti da un dono utilizzato per la gloria di Dio, sono importanti per l’intensità espressa e per l’efficace comunicazione di Verità consigliata. Se si è buoni amministratori della Grazia, la gioia del servizio supererà la fatica della predicazione o della scrittura. (I Ep. Pietro 4: 19) Perciò anche quelli che soffrono secondo la volontà di Dio affidino le anime loro al fedele Creatore facendo il bene. Dunque anche nella convinzione di soffrire per volontà occulta di Dio, il credente può diventare punto di riferimento per altri dimostrando la fede nel fedele Creatore, che sa trarre il bene anche dai momenti più difficili degli uomini. (I Ep. Pietro 4:14) Perché lo Spirito di gloria ,lo Spirito di Dio, riposa su voi. Com’è rassicurante sapere che lo Spirito di Dio alberga in noi che confidiamo nella sua guida e nella sua pace con i diversi doni.

Una comparazione utile.

( I Ep. Pietro 3: 18)  Anche Cristo ha sofferto una volta per i peccati, lui giusto per gli ingiusti per condurci a Dio. Fu messo a morte quanto alla carne, ma reso vivente quanto allo spirito. Il passo citato ci informa delle sofferenze di Gesù sopportate alla croce. Lui era giusto ma soffrì per gli ingiusti per condurci a Dio. Questo esempio magnifico del Salvatore dovrebbe far riflettere tutti coloro che si lamentano della cattiva sorte, e riguardare a Gesù quale modello di amore immenso donato senza tornaconto. La dimostrazione di Gesù afferma: (I Ep. Pietro 3:21) Esso salva anche voi mediante la resurrezione di Gesù Cristo che asceso al cielo, sta alla destra di Dio, dove gli angeli, principati e potenze gli sono sottoposti. Dunque è assodato, le sofferenze hanno trascinato il Salvatore nella morte, la quale non ha potuto trattenere lo spirito dell’Agnello, che è risuscitato ed ora è alla destra del trono di Dio. Un esempio degno di considerazione per quelli che non conoscono Gesù come Redentore perché come detto, Lui salva anche voi, cioè tutti.

L’indurimento del mondo non favorisce la visione del Cristo trionfante.

(I Ep. Pietro 4: 4-5) Per questo trovano strano che voi non corriate con loro agli stessi eccessi di dissoluzione e parlano male di voi. Ne renderanno conto a Colui che è pronto a giudicare i vivi e i morti. Orbene, è stupefacente  la sorpresa che avvolge quelli che con urgenza, perché corrono come se mancasse loro il tempo, verso gli eccessi di dissoluzione, abbiano dei ripensamenti malvagi verso quelli che non li seguono. (I Ep. Pietro 5: 8-9) Siate sobri, vegliate, il vostro avversario il Diavolo gira come un leone ruggente cercando chi possa divorare, resistetegli stando fermi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze affliggono i vostri fratelli sparsi per il mondo. Si, in mezzo a questa confusione, terreno fertile per l’avversario che cerca di divorare, cioè recare ferite dolorosissime mentre si è ancora in vita, occorre essere sobri e vigilanti perché da un momento all’altro può apparire il Signore Gesù.

Siamo agli ultimi tempi, molti segni lo confermano aldilà di quelli che si sono già visti nel corso della storia del mondo, uno su tutti ma eloquente è il ritorno di Israele alla terra promessa. (I Ep. Pietro 4:13) Perché anche al momento della rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare. Questa allegrezza esultante connessa all’apparizione del Redentore ricompenserà di tutte le sofferenze subite, permetterà di abbracciare l’unicità dell’apparizione e sarà l’inizio della gloria per i credenti risorti.

Ultime raccomandazioni buone per ogni tempo.

( I Ep. Pietro 5: 6-7) Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinchè Egli vi innalzi a suo tempo; gettando su di Lui ogni vostra preoccupazione perché Egli ha cura di voi. Pietro non poteva concludere meglio di così perché sono parole piene di esortazioni e di realtà concrete. L’umiliazione è necessaria per la nostra insufficienza a capire le cose eccelse di Dio, lo ringraziamo comunque per la luce concessa nella sua Parola che ci conforta nell’insegnamento. Grandioso è l’invito a consegnare ogni nostro indugio o preoccupazione su Lui, Padre amoroso, che ha cura per noi. E’ interessante che questo ultimo verbo riprenda il concetto che Cristo ha nei confronti della chiesa (Ep. Efesini 5: 29) Infatti nessuno odia la propria persona, anzi la nutre e la cura teneramente, come anche Cristo fa per la chiesa. Dunque possiamo dirci privilegiati di conoscere l’amore di Dio per noi, e di sapere che aspettiamo il suo Figlio per essere con Lui glorificati. Non volevamo considerare con superficialità il dramma mondiale del noto virus, ma riguardando al nostro Sovrano e Signore per trovare forza e intendimento per fare la sua volontà. Ai nostri affezionati amici e lettori auguriamo buona salute fisica e spirituale, in attesa di sentirci ancora, piacendo al Signore.

Ferruccio Iebole.

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