LETTERA A UN FIGLIO MAI NATO

 Stiamo vivendo in un momento storico con una situazione di grave decrescita demografica. Nascono sempre meno bambini, spesso per scelta, a volte per mancanza di speranza nel futuro, di sicurezza economica (con gravi responsabilità anche della politica) o, talvolta, per solo egoismo. Solo una minoranza delle coppie, pur volendolo, non ha figli per problemi di fertilità.
 Se tutto questo sta diventando un serio problema sociale, c’è un’altra grave infertilità che colpisce soprattutto il mondo occidentale, ed è quella spirituale. Questo avviene per la tiepidezza di chi dovrebbe condividere la propria fede, così come insegnato da Gesù nel suo grande mandato (Matteo 28:19-20), ma anche per l’indifferenza della maggioranza.
 Quella di cui stiamo parlando è ovviamente una seconda nascita, una nascita a nuova vita, senza la quale non c’è salvezza, come ben insegnato da Gesù a Nicodemo, molto religioso, ma anch’esso bisognoso di rinascere spiritualmente Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio» (Giovanni 3:3; vedi anche il resto del capitolo).
 Il grosso equivoco nasce dalla falsa concezione che siamo tutti figli di Dio, anche se non è quello che la Parola di Dio dice: A tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome (Giovanni 1:12). Tutti creature di Dio quindi, ma non tutti suoi figli.
 Mentre diventare figli biologici è, normalmente, una scelta dei genitori, essere figlio di Dio è una scelta di chi vuole fare di Dio il proprio Padre. Di chi vuole credere in un Padre che ama e vuole figli da amare…
 
Ciao, sono tuo papà. O meglio, sono il papà che tu avresti potuto avere. Sai, sarei potuto essere un buon padre per te. Avevo progetti per la tua vita, tante cose da fare insieme, tante strade da percorrere. Ti avrei guidato, istruito, protetto. Quanto sarebbe stato bello vederti crescere! All’inizio i primi incerti passi, poi piano piano le prime corse. Ah, lo so che qualche volta avresti anche provato a scappare via, ma avresti scoperto che da me potevi tornare in ogni momento, che avevi bisogno di farlo, e che sarei stato sempre ad aspettarti, a rialzarti quando cadevi, a curarti le ferite, ad abbracciarti quando avevi paura, ad asciugare le tue lacrime, ma anche a gioire insieme per i tuoi successi! Avevo in serbo per te tante sorprese, tanti doni… e che gioia sarebbe stata vedere i tuoi occhi stupiti nel scoprire quali erano! Certo, qualche volta avrei dovuto rimproverarti, perché così fa un padre che ama il proprio figlio. Ma poi il rapporto si sarebbe fatto ancora più intenso, più intimo. Avresti capito che il mio amore superava ogni ostacolo, ogni situazione, tutto quello che la vita ti avrebbe fatto sperimentare. Sì, tutto questo, e molto altro, sarebbe potuto succedere. Se solo tu fossi nato.
 Sì, tutto questo, e molto altro, potrebbe ancora succedere. Se solo tu volessi nascere.
 
Firmato: Dio, il tuo (possibile) papà.
 
E sarò per voi come un padre e voi sarete come figli e figlie, dice il Signore onnipotente (2 Corinzi 6:18).
 
Tratto dal blog “La nuova nascita”

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