LA NORMALITA’ DEL MALE

Tra un po’ probabilmente ci abitueremo anche a questo. Ragazzi, spesso minorenni, che uccidono, anche con estrema efferatezza, familiari, amici, compagni di scuola, passanti sconosciuti. O giovanissime madri che si liberano di figli appena nati. Il tutto apparentemente senza un reale motivo.

Il recente caso della strage familiare di Paderno Dugnano lascia interdetti, non solo per la crudeltà messa in atto, ma anche per le motivazioni date: «In casa mi sentivo un corpo estraneo, provavo un malessere… Ho pensato che uccidendoli mi sarei liberato da questo disagio». Ragazzi all’apparenza ‘normali’, in famiglie ‘normali’, talvolta considerate ‘perfette’, che festeggiano un compleanno in famiglia, giocano alla Playstation e poco dopo sferrano 68 coltellate a fratellino e genitori… E la giovane madre, anche lei una ragazza ‘normale’, che partorisce due volte di nascosto, seppellisce i neonati in giardino, e poi va da dall’estetista, a bersi un bicchiere di vino con amici e fidanzato (a quanto pare ignaro di quanto appena accaduto, il che, se vero, ci dice molto sui rapporti di oggi) e che poi posta le proprie foto, di lei felice mentre è in viaggio a New York…

Cosa sta succedendo ai nostri ragazzi? Cosa sta succedendo nelle famiglie? Le analisi fatte sono numerose e certamente varie di queste hanno un fondo di verità: innanzitutto la mancanza di un vero dialogo, sia in famiglia che tra amici. È ormai ampiamente documentato come dall’avvento dell’era digitale, dello smartphone e dei social media, ci sia stato un aumento dei casi di isolamento, con la conseguenza di una mancanza di reale apertura nei confronti dell’altro. Paradossalmente quello che doveva unire il mondo, mettere in contatto tutti con estrema facilità, ha provocato un mondo di singoli, separati tra loro e uniti solo apparentemente da un tweet, una foto, un post o quant’altro. Un mondo virtuale, slegato dalla realtà e dalle vere relazioni, dove tutto è superficiale, finto, con modelli sbagliati ed effimeri. Il disagio sociale che ne deriva è sotto gli occhi di tutti. E non solo per i ragazzi, certamente i più colpiti, ma anche per i genitori, evidentemente incapaci di captare i segnali di quel disagio e ancora meno a provi rimedio.

E poi si nota una perdita assoluta del valore della vita umana, il male che diventa quasi una banalità, una normalità. Vite che si cancellano come si toglie da Facebook con un click l’amicizia (!) a una persona sgradita.

Questi sono alcuni dei tanti segnali ampiamente previsti dalla Scrittura, quelli che vengono definiti “tempi difficili”: Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili; perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio (2 Timoteo 3:1-4). Quadro troppo pessimistico o specchio reale della società del nostro tempo?

La Bibbia ci racconta di un’epoca in cui in Israele mancava un re che guidasse il popolo nella giusta direzione. Apparentemente era un periodo di grande libertà personale, come piace molto a noi oggi: In quel tempo non c’era re in Israele; ognuno faceva quello che gli pareva meglio (Giudici 17:6; 21:25).

Il risultato di questa grande libertà personale? Disastroso. Allora il popolo vide che serviva un re, solo che ne scelsero uno umano, come piaceva a loro, rinnegando di fatto Dio come loro re e la sua Parola come guida (1 Samuele 8:1-7).

Lo stesso succede oggi. Cerchiamo la libertà di fare quello che vogliamo, come vogliamo, senza vincoli e restrizioni, ma non siamo in grado di gestire questa libertà e i risultati sono drammatici. Allora ci affidiamo ad altre guide, altri modelli, altri re, che ci dicano quello che vogliamo sentirci dire (vedi il post I segni dei tempi (2): alla ricerca di nuovi maestri).

Come se ne esce? Tornando indietro. Nel senso di conversione, cambio radicale di rotta. Affidando la propria vita e, se siamo genitori, anche quella dei nostri figli a Dio e alle indicazioni della sua Parola. Scopriremo quali sono i comportamenti, i limiti, le priorità e la differenza tra il bene e il male. Torneremo a scoprire il valore della vita, di ogni singola vita. Capiremo che nessuno di noi è ‘normale’ e che tutti abbiamo bisogno di qualcuno a cui mettere in mano le nostre vite, di una guida, di una meta. Sapremo dove deporre i nostri tanti pesi e troveremo qualcuno disposto a condividerli con noi, a portarli per noi. Comprenderemo cosa vuol dire amicizia vera, condivisione vera. Troveremo qualcuno sempre pronto ad ascoltarci per quello che siamo e viviamo, senza maschere e inganni.

Siamo in un mondo imperfetto e che sta velocemente precipitando verso l’inevitabile. Ma c’è ancora speranza, c’è ancora vita per chi la cerca. Affinché il male non sia più qualcosa di banale e normale, e il bene qualcosa di eccezionale.

Tratto dal blog “La Nuova Nascita”

Lascia una risposta

Your email address will not be published / Required fields are marked *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>