La Parola di Dio ci offre molte indicazioni che ci insegnano a giudicare in maniera equa e imparziale. Nel dare le sue leggi al suo popolo Dio invita a porre molta attenzione a tutto questo: Non andare dietro alla folla per fare il male e non deporre in giudizio schierandoti dalla parte della maggioranza per pervertire la giustizia. (Esodo 23:2); Nei vostri giudizi non avrete riguardi personali; darete ascolto al piccolo come al grande (Deuteronomio 1:17); Non commetterete iniquità nel giudicare; non avrai riguardo alla persona del povero, né tributerai speciale onore alla persona del potente; ma giudicherai il tuo prossimo con giustizia (Levitico 19:15); Non accettare nessun regalo; perché il regalo acceca quelli che ci vedono, e corrompe le parole dei giusti (Esodo 23:8).
Gesù poi esortava a praticare un giudizio che non si basasse solo su fatti superficiali: Non giudicate secondo l’apparenza, ma giudicate secondo giustizia (Giovanni 7:24). Perché se così è, allora è meglio seguire un altro suo importante insegnamento: Non giudicate, affinché non siate giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate, sarete giudicati; e con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi. (Matteo 7:1-2).
Nessun giudizio sommario quindi, ma cerchiamo bene di capire come stanno le cose, senza lasciarci influenzare da questa o quell’altra opinione che non sia accertata senza ombra di dubbio. Sappiamo però che sarà sempre più difficile discernere la verità dalla menzogna, un fatto da una fake news. Tutto è manipolabile: una notizia, un’immagine, una voce.
E se fossimo noi stessi a subire un giudizio sommario, sbagliato? Se anche noi fossimo oggetto di una critica basata sull’apparenza e non sui fatti reali? Nessuno può sentirsi escluso da questa possibilità.
Ecco perché, oggi e sempre, abbiamo bisogno di affidarci a colui che giudica senza parzialità. Il re Davide sapeva che solo Dio “è un giusto giudice” (Salmo 7:11) e che quindi poteva andare a lui con piena fiducia (Salmo 9:4), così come ogni altro credente che sa che solo nel Signore troverà giustizia, piena equità di giudizio e giusta ricompensa (2 Timoteo 4:8). Perché “il SIGNORE non bada a ciò che colpisce lo sguardo dell’uomo: l’uomo guarda all’apparenza, ma il SIGNORE guarda al cuore” (1 Samuele 16:7). Dello stesso Gesù, del Messia promesso, è detto che “non giudicherà dall’apparenza, non darà sentenze stando al sentito dire, ma giudicherà i poveri con giustizia, pronuncerà sentenze eque per gli umili del paese” (Isaia 11:3-4).
Nessuno ha mai subito un giudizio sommario più negativo di quello di Gesù (Isaia 53:3-4), ma anche lui confidava nel Padre e “si rimetteva a colui che giudica giustamente” (1 Pietro 2:23).
Sarà difficile trovare giustizia in questo mondo, trovare giudizi equi e imparziali, ed è per questo che il credente aspetta “nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia” (2 Pietro 3:13). Cieli dai quali apparirà Il Signore che “si chiama Fedele e Veritiero, perché giudica e combatte con giustizia” (Apocalisse 19:11). E sarà lui che “giudicherà il mondo con giustizia” (Atti 17:31).
Per quello che ci riguarda, per quanto ci è possibile, cerchiamo di esprimere giudizi giusti, con certezza di fatti, senza tornaconti personali, senza seguire la massa. Facciamo quello che vorremmo fosse fatto a noi (Luca 6:31). Ma soprattutto affidiamoci al Giusto Giudice, ascoltando e seguendo le indicazioni che ci fornisce nella sua Parola “vivente ed efficace” che “giudica i sentimenti e i pensieri del cuore” (Ebrei 4:12).
Tratto dal blog “La Nuova Nascita”
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