NON HANNO APERTO IL CUORE ALL’AMORE
prima del testo dell’articolo una comunicazione:
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Il versetto preso in esame (II Ep. Tessalonicesi 2:10) Con ogni tipo d’inganno e d’iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore all’amore della Verità per essere salvati, è un passo molto esplicativo sulla condizione di chi viene avvicinato dalla potenza dell’Evangelo non vuole essere coinvolto dal piacevole sguardo di Dio a lui rivolto, e tantomeno vuole essere allontanato dall’errore e dagli inganni satanici.
Una consapevolezza nell’errore.
Il giudizio senza appello che questo brano della Scrittura ci rivela, è altamente chiarificatore sulla condizione di chi rifiuta l’offerta gratuita che la” Buona Notizia” dell’Evangelo concede all’uomo peccatore, perché si ravveda dalla via del peccato il quale porta alla morte seconda, ovvero alla cosciente separazione da Dio stesso. Dunque una aspettativa di giudizio inappellabile perché si è rifiutata la Grazia salvifica da parte del Signore Gesù Cristo. Occorre analizzare bene ciò che la Bibbia registra e dichiara: (II Ep. Tessalonicesi 2:7) Infatti il mistero dell’empietà è già in atto, soltanto c’è chi lo trattiene, finchè sia tolto di mezzo, e allora sarà manifestato l’empio che il Signore Gesù distruggerà con il soffio della sua bocca e annienterà con l’apparizione della sua venuta. La Bibbia dunque afferma che il mistero dell’empietà è già in atto, cioè la strategia per dissuadere i peccatori dall’amore di Dio e per offuscare il valore dell’opera di redenzione, prodotta da Gesù Cristo sulla croce, è già in essere da tempo e continua a oscurare imperterrita nei secoli e nello scorrere del tempo.
Questa influenza negativa non può comunque raggiungere picchi o vette inarrestabili, lavora contrastando apertamente contro la diffusione della Grazia di Dio e la proclamazione della salvezza per grazia e per fede (Ep. Efesini 2:8), che i peccatori ravveduti testimoniano con convinzione e costanza, ricambiando in modo insufficiente perché limitati nel corpo e nella natura, l’amore immenso con il quale sono stati amati da Dio. Non v’è dubbio alcuno che quegli uomini vivranno un tempo particolare nella storia del mondo, carico di eventi straordinari, ma ciò non toglie la comunanza nostra simile alla loro e la condizione nostra di essere sottoposti nella stessa misura alla forza del mistero dell’empietà. Quando Paolo cita il profeta (Isaia 11: 3-4) non giudicherà dall’apparenza, non darà sentenze per sentito dire…e con il soffio delle sue labbra farà morire l’empio; applicando questi passi all’azione futura del Signore Gesù, sta dicendo che il mistero dell’empietà avrà un termine sicuro. Ora, essendo già in moto, con strategie subdole e deleterie, questa empietà o forza disgregatrice è indirizzata al contrasto efficace della Verità proclamata e diffusa, attraverso l’espansione del Vangelo predicato o la divulgazione della Bibbia; un esempio dell’opposizione è la pena di morte in alcuni stati o nazioni, riservata a chi vi introduce la Parola di Dio o proclama la sua fede nella Bibbia. Orbene, questo spirito pervasivo dell’errore e dell’empietà si manifesta attraverso tutto ciò che contrasta e confligge con la Bibbia. Se la Bibbia convince i peccatori con la Grazia e la fede, l’empietà risponderà opere, se l’Evangelo dirà salvezza in dono l’empietà reclamerà merito, se la Parola di Dio aprirà mente e cuore dei peccatori l’empietà offuscherà l’intelletto con riti e tradizioni religiose, se lo Spirito Santo persuaderà di peccato, di giustizia e di giudizio (Ev. Giovanni 16:8-11), l’empietà confonderà con intimidazioni e persecuzioni. Dunque, non v’è da smarrirsi davanti alla Bibbia e al suo messaggio, perché quando si ascolta la voce di Cristo, subito sorge il contrasto dell’empietà. Il Signore però ci avvisa sugli effetti che si producono nel nostro cuore, quando Lui ci parla: (Isaia 11:2)Lo Spirito del Signore riposerà su di Lui: con Spirito di saggezza e d’intelligenza, Spirito di consiglio e di forza, Spirito di conoscenza e di timore del Signore; quindi vediamo come Lui si prenda cura di noi, donandoci tutto quanto ci abbisogna per intendere la sua volontà e la sua salvezza. Sono sette grazie urgenti e stimolanti per il modo di capire e di intendere l’Evangelo.
Il Soffio della Sua bocca.
Il soffio nella Parola di Dio riveste molti significati sia per noi umili mortali, sia per quanto riguarda Dio stesso e la sua azione. Il soffio è presente nella creazione (Genesi 1:30 e2:7) , il soffio quantifica la vita (Giobbe 7:7) e la sua durata (Giobbe 27:3), il soffio è l’uomo stesso (Salmo 144:4) oppure è un giudizio divino (Isaia 30:33) il soffio del Signore è un torrente di zolfo, sta per accenderlo; ancora (Isaia 57: 13) Quando tu griderai, venga a salvarti la moltitudine dei tuoi idoli…un soffio li toglierà di mezzo. Per ultimo non possiamo tacere: (Ev. Giovanni 20:22) Detto questo soffiò su di loro e disse : Ricevete lo Spirito Santo. Orbene, la lotta del Signore Gesù e del suo Spirito Santo contro l’empietà, assume forme sempre più sferzanti quando si tratta di salvare anime, convinte della necessità di andare in fede a Cristo e ricevere gratuitamente il suo perdono per i peccati commessi, la nuova vita che Lui solo concede, la caparra dello Spirito Santo come ben spiegato nel passo precedente. E ‘ vero, il suo Spirito attesta a chi ha fede in Gesù, che la salvezza è un dono (Ep. Romani 6:23) il quale è dato a chi crede, e questo accredita le credenziali per l’accesso al cielo. La fede in Cristo conferisce dignità alla vocazione celeste con la quale il peccatore è chiamato, ( II Ep. Tessalonicesi 1:11) Il nostro Dio vi ritenga degni della vocazione e compia con potenza ogni vostro buon desiderio e l’opera della vostra fede, in modo che il nome del nostro Signore Gesù sia glorificato in voi , e voi in Lui, secondo la grazia del nostro Dio e Signore Gesù Cristo. Giusto, la dignità contenuta nell’appello evangelico dello Spirito Santo, utilizza la potenza divina e la porta a termine nella persona di Gesù, altresì si materializza il desiderio della fede di appartenere a Cristo e di essere una nuova creatura in Cristo; affinchè il ravvedimento dell’anima sia guidato a dar gloria mediante la Grazia ricevuta al solo Salvatore Gesù Cristo e a Dio Padre.
La fede in Cristo mette anche il credente in relazione con il ritorno o l’apparizione di Gesù nel suo giorno; Paolo scrivendo dice: (II Ep. Tessalonicesi 2:1) Circa la venuta del Signore nostro Gesù Cristo e il nostro incontro con Lui, vi preghiamo di non lasciarvi così presto sconvolgere la mente, ne turbare …come il giorno del Signore fosse già presente. Dunque, per giudicare come presente il giorno del Signore, non è corretto affidarsi a qualcuno che l’aveva già predicato come avvenuto, errando clamorosamente nella comunicazione perché non ispirato dallo Spirito. Invece presente è il tempo della Grazia: si, oggi vige ancora il giorno del perdono, del ravvedimento e della conversione a Cristo, dell’indirizzo dello Spirito Santo che comunica il valore del sangue di Gesù per applicarlo all’anima del peccatore e farlo rinascere a nuova vita, cioè (II Ep. Tessalonicesi 1: 5) perché siate riconosciuti degni del regno di Dio. Quindi, oggi è un giorno favorevole per aggrapparsi al Signore Gesù, prima che l’empietà sconvolga o turbi la mente di chi è attratto dall’amore di Dio in Cristo Gesù. Oggi è il giorno della salvezza!
Essere degni del regno.
Essere degni per il regno è l’acquisizione che ci viene conferita al momento della nascita della fede nel nostro cuore. Come afferma Paolo: (II Ep. Tessalonicesi 1:4) di costanza e prova della fede, in tutte le vostre persecuzioni e nelle afflizioni; quando si esaurisce il messaggio dell’Evangelo perché non accettato, subito si scatenano le forze dissuasive dell’empietà contro gli uditori, consistenti nelle persecuzioni e nelle afflizioni, facendole apparire conseguenti all’ascolto della Parola di Dio. Nella sfera di superstizione che coinvolge molte anime, gli avvenimenti contrari si attribuiscono agli ultimi fatti. Perciò molte persone indietreggiano dall’annunzio dell’Evangelo, proprio perché non resistenti a questi attacchi maligni, scatenati contro il soffio vitale di Gesù. Orbene, il soffio di vita è fatto arrivare con la semplicità della testimonianza dei credenti, i quali annunziano Cristo Redentore delle anime, pur malauguratamente non nascondendo le conseguenze del rifiuto della fede. Inoltre i credenti, guardano con interesse a ciò che Gesù ha promesso, fidandosi espressamente della Sua Parola (Ev. Giovanni 14:3) Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierà presso di Me, affinchè dove sono IO siate anche voi. Infatti, Gesù promette come eredità nel regno celestiale, un luogo immaginato e realizzato da Lui stesso, la cui durata per la realizzazione non dipende dal tempo occorrente per realizzarlo, potrebbe conseguirlo in un istante, ma dai suoi futuri abitanti, i quali non sono ancora completati nel numero, sebbene da oltre due millenni si stiano candidando per ereditare quella celeste abitazione. Quindi il giorno del Signore, il suo adunamento con Lui da parte dei credenti, avverrà con certezza e con il concorso dello Spirito Santo, sotto la guida e l’approvazione del Padre.(II Ep. Tessalonicesi 2: 7) Soltanto c’è chi lo trattiene; viene da domandarsi, chi impedisce questa fantastica apparizione? Alcuni pensano, dando un’errata sopravalutazione, che sia la chiesa universale e la sua missione non ancora terminata. E’ un’esagerazione ritenere una così grande importanza e attribuirla alla chiesa; in realtà è lo Spirito Santo che trattiene il manifestarsi del Salvatore scendere in gloria e sconvolgere tutti i piani del mondo. Lo Spirito Santo non ha ancora terminato la sua opera di annunzio e rivelazione del Salvatore agli uomini. Appare chiaro, che i segni virulenti e premonitori dell’empietà esasperata, dell’Empio come individuo riconoscibile, sono distinguibili già fin da ora, (II Ep. Tessalonicesi 2:8) Allora sarà manifestato l’Empio, che il Signore Gesù distruggerà con il soffio della sua bocca e annienterà con l’apparizione della sua venuta. Orbene, l’apparizione trionfale di Gesù in gloria, venuto per raccogliere la totalità dei credenti dal mondo per il regno e per l’eternità, sarà anche il tempo del giudizio per gli avversari di Cristo e per quelli del grande rifiuto della Grazia salvifica.
Una Grazia meravigliosa e salvifica.
Come scriveva Paolo al suo discepolo (Ep. Tito 2:11) Infatti, la Grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata e ci insegna a rinunziare all’empietà e alle passioni mondane per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo, aspettando la beata speranza e l’apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore Cristo Gesù. Ancora (Ep. Tito 3:7) Affinchè giustificati dalla sua Grazia, diventassimo in speranza, eredi della vita eterna. Cambiano le parole ma i concetti restano gli stessi: la Grazia Divina è propulsiva per il regno e per la venuta di Cristo, per il nostro raduno con Lui. Il pensiero intorno alla Grazia ci induce ad elencarne le qualità intrinseche:
- La Grazia è di Dio,
- Salvifica per gli uomini,
- Si è manifestata distintamente nel mondo,
- Insegna a rinunziare all’empietà,
- Per vivere moderatamente, giustamente e in modo santo.
- Aspettando la beata speranza e l’apparizione della gloria,
- Affinchè diventassimo eredi della vita eterna.
Questo è il piano di salvezza che la Scrittura ci annunzia e ci conferma con autorevolezza, va ben aldilà delle pratiche religiose inventate dagli uomini, che non hanno fatto l’esperienza della Grazia che salva. Il traguardo proposto dalla Bibbia è dunque il regno celeste, che si attuerà con l’adunamento nostro con Gesù ed in seguito con le nozze con l’Agnello; un appuntamento il quale coronerà la speranza che ora è la nostra unica caparra.
I segni premonitori della venuta del Signore.
Se i segni che confermano la fede, sono radicati inequivocabilmente nella Grazia del Signore Gesù, conferita ai credenti e riscattati tramite il sangue di Cristo, Paolo elenca alcuni segni evidenti che riguardano espressamente l’empietà, che dovrà raggiungere forme di inganni eclatanti per gli uomini corrotti e ribelli, talchè abbondantemente annebbiati nella comprensione; preferiranno ignorare gli episodi che annunciano sacrilegi e profanazioni della Verità divina. (II Ep. Tessalonicesi 2:3) Nessuno vi inganni in alcun modo poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e non sia manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio od oggetto di culto, fino al punto di porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando sé stesso e proclamandosi Dio. Ecco, senza dubbi di sorta, i segni della disgregazione e dell’errore scambiato per Verità dagli abitanti del mondo.
- Il tempo dell’apostasia,
- L’uomo del peccato riconoscibile,
- La manifestazione del figlio della perdizione,
- L’incarnazione spirituale dell’Avversario,
- La visione coinvolgente di Colui che s’innalza sopra tutto ciò che riguarda Dio,
- Si porrà nel tempio terreno di Dio, nel tripudio mondiale delle nazioni acclamanti,
- Mostrando se stesso e proclamandosi Dio.
E’ notevole che dal tempo dell’empietà si passi al tempo più cupo dell’apostasia, giorni di rinnegamento della Verità e ore di ripudio spirituale, ovvero un netto distacco da tutto ciò che ha relazione con la manifestazione di Dio, nelle tre santissime persone. La triade infernale al colmo dell’avversione, tenterà di coinvolgere nell’errore e nella ribellione contro Dio, tutti gli increduli; pare di vedere già ora, con i mezzi odierni, la menzogna passare incolume tramite i vari telegiornali mondiali, tutti indirizzati all’esaltazione della triade diabolica, che in diretta mondiale acclameranno l’investitura dell’Empio, con il connubio del falso profeta e l’assenso del falso dio. Quale sventura si approssimerà per il povero mondo, in balia delle efferatezze del padrone menzognero e colmo di inganni sfrontati, da spartire tra i popoli irretiti nelle falsità, scambiate per verità inoppugnabili! Ecco allora lo spartiacque dell’apparizione gloriosa di Gesù Cristo, che verrà ad imporre il suo regno glorioso in terra, coinvolgendo la sua sposa nel regno milleniale terrestre. Ora siccome siamo avvisati così dettagliatamente, perché non anelare a una sincera comunione con Dio, basata sulla fede nella Bibbia cioè sulla sua Parola?
Conclusione.
Siamo certi, che come qualcuno ci scrive, questi brevi messaggi possano attirare la vostra attenzione sulle cose spirituali ed eterne, così evidenti nella Bibbia; questo libro per certi versi oscuro e sconosciuto. Il nostro intento più volte dichiarato in trasparenza è quello di incoraggiarvi a leggerla, per trovare una relazione con la persona amata di Gesù Cristo il solo e unico nostro Salvatore.
- O Dio di santità-a cui soltanto anelo,
Con dolce e santo affetto-unisce a Te il mio cuor!
Più non mi avvinca il mondo- Oh, fa che verso il cielo,
Rivolga l’alma lieta- Del tuo paterno amor.
- O Dio di Verità- Tu sol svelarne puoi,
Il senso a noi nascosto-Dei santi tuoi mister,
Invano , invan io tento –Scrutare i segni tuoi,
Tu solo sei la scienza- Tu sol possiedi il ver.
- O Dio di carità- Ti tieni a me daccanto.
Ricolma di tua pace- il mio dolente cuor,
Tu, i vani dubbi placa- Tu tergi il van mio pianto,
Fa’ che il mio sol pensiero-amarti sia, Signor
Ferruccio Iebole
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