le sue traduzioni e altri scritti
Le doti o meglio i doni ricevuti, evidenziati nella sezione precedente, di conoscenza delle lingue e teologica fecero di lui la persona adatta a tradurre la Bibbia, elemento fondamentale fu però anche la passione che lo accompagnò fin dalla giovinezza e per tutta la vita di dare la Parola di Dio agli italiani, suo desiderio era di quello di “aprire la porta agli italiani alla conoscenza delle verità celesti“. Sicuramente questa traduzione sarebbe servita per gli italiani esuli che avrebbero avuto la libertà di leggerla ma anche per tutto il popolo italiano.
Il valore e l’accuratezza di questa traduzione è dato dal fatto che Diodati utilizzò manoscritti in lingua originale per mantenersi fedele al testo biblico. Da alcuni documenti sappiamo che già a 16 anni il Diodati aveva aveva iniziato a tradurre la Bibbia e nel 1603 era già pronta la bozza dell’intera Bibbia. Passarono ancora 4 anni durante i quali ebbe la possibilità, attraverso amici e studiosi, di raccogliere consigli e pareri della bozza, per presentarla infine per l’approvazione alla Compagnia dei Pastori e finalmente darla alla stampa nel 1607.
Le parole del Diodati al momento della stampa furono queste: “Il Signore mi ha miracolosamente accompagnato e fortificato in quest’opera, la voglia far fruttificare per mezzo della sua benedizione, dalla quale sola come io faccio dipendere la perfezione della mia opera, così anche da essa soltanto ne aspetto un frutto che sia alla sua gloria e per la salvezza dei suoi, cosa che è e che sarà sempre l’unico scopo, con l’aiuto della sua grazia, di tutte le mie azioni”
Fino a questo momento della sua vita il Diodati non aveva potuto mettere piede nella terra tanto amata, non per questo veniva meno il suo attaccamento, infatti nel frontespizio della Bibbia riporta le seguenti parole “la Sacra Bibbia …. nuovamente traslatati in lingua italiana da Giovanni Diodati di nation Lucchese”. Purtroppo l’inquisizione della Chiesa Cattolica rendeva impossibile ogni tentativo di introdurre in Italia il pensiero della Riforma negando la libertà religiosa, tuttavia alcuni esemplari riuscirono ad essere introdotti clandestinamente (ad esempio nascosti nelle stoffe che da Ginevra venivano esportate nel nostro paese).
Nel 1608 però sembrò aprirsi uno spiraglio nella Repubblica di Venezia che, in qualche modo, era riuscita a mantenere la sua libertà non sottomettendosi allo Stato Pontificio e pertanto a quanto imposto dal volere papale; già nel 1606 era iniziato questo contrasto che portò il papa Paolo V a lanciare l’interdetto (scomunica) della repubblica. Si arrivò addirittura a sfiorare un conflitto armato, poiché la rottura con Roma era totale. Sembrò perciò giunto il momento favorevole per l’annuncio dell’Evangelo a Venezia. Fu in questo clima di tensione, ma anche di apparente libertà, che venne chiesto al Diodati di stampare un Nuovo Testamento in formato piccolo e maneggevole per facilitarne la diffusione.
Così nel 1608 diede alla stampa un’edizione del Nuovo Testamento riveduta e corretta rispetto al testo dell’anno precedente e molte copie furono spedite a venezia. Nel mese di agosto lo stesso Diodati ebbe la possibilità di recarsi li, sotto falso nome ed a rischio della propria vita, per rafforzare i rapporti allacciati fino a quel momento. Purtroppo gli eventi si evolveranno diversamente da quanto sperato e quella che sembrava la prima porta aperta all’Evangelo in Italia finì in un nulla di fatto senza possibilità di predicare liberamente la Verità.
Questo non fermò l’attività di traduzione del Diodati avendo la certezza che sarebbe arrivato il momento in cui gli italiani avrebbero potuto leggere liberamente la Parola di Dio. Nel 1631 stampò un’edizione dei “Salmi in rima”, lavoro che iniziò già nel 1608 e che subì diverse revisioni prima di essere divulgato. Essendo in metrica i Salmi non mantengono l’ordine dei versetti della Bibbia, tuttavia risulta assai piacevole ed armoniosa la lettura. Dalla foto (sotto) si evince che in questa edizione viene inserita al frontespizio l’Ancora Aldina.
Nel frattempo egli continuò nella revisione della traduzione della Bibbia e nel 1641 diede alla stampa la seconda edizione completa della Bibbia “migliorata ed accresciuta” apportando non solo migliorie al testo ma aggiungendo anche molte note oltre che i Sami in rima.
Particolarmente apprezzate furono le sue note inserite nella seconda edizione italiana; esse furono tradotte ed inserite nelle Bibbie in lingua tedesca di Martin Lutero nelle edizioni del 1668 e 1693 ed anche in una Bibbia in Ungherese del 1693. Molte note furono inserite anche nell’edizione ginevrina in francese nel 1669. Inoltre furono raccolte e stampate in Inglese in un volume che fu più volte ristampato a Londra (lo stampatore è Fussell , le edizioni sono 1643, ’48, ’51 e ’64) sotto è riprodotta l’edizione del 1648
Un’edizione dei commenti del Diodati è stata fatta anche in italiano, in due volumi, nel 1880 (foto sotto)
.
Nel 1607 il Diodati collaborò con Beza alla revisione de “la Bible des Pasterus et Professeurs de Geneve”, ma portò avanti anche una sua traduzione della Bibbia in francese.
Pubblicò prima alcune porzioni della Scrittura (nel ’27 Giobbe, nel 38 i libri agiografi), poi nel 1644 stampò l’intera Bibbia in francese e nel ’46 i Salmi in rima sempre in francese musicati. Queste edizioni, per diversi motivi, non ebbero la diffusione meritata.
Il Diodati aveva un progetto che non riusci a dare in stampa a causa della sua situazione finanziaria, egli infatti aveva impegnato tutte le sue risorse per la stampa delle edizioni precedenti (pubblicate a sue spese), ma prima di morire fece promettere al figlio maggiore che avrebbe stampato i salmi in italiano musicati affinché potessero essere cantati durante le riunioni dei credenti.
Solo dopo 15 anni, nel 1664, il figlio Carlo riuscì a stampare, in Olanda, i salmi musicati mantenendo così la promessa fatta all’illustre genitore.
.
Oltre ai Salmi nel 1665 fu stampata ancora un’edizione del Nuovo Testamento
[le foto pubblicate sono di esemplari presenti alla Mostra]