IERI,OGGI,DOMANI E SEMPRE

La nostra vita viene scandita dai tempi. Mattina e sera, giorni e settimane, mesi e anni. Sono tempi che il Signore ha fissato. Egli infatti, facendo il mondo, ha stabilito che ci fossero “stagioni, …giorni e …anni” (Genesi 1:14).

In un certo giorno, mese ed anno siamo nati e da allora sono passati molti giorni, molti anni. Il Signore ci ha mantenuti in vita e ci ha portati fino al giorno dell’incontro con Lui. Per quelli di noi che lo hanno accettato, quel giorno è diventato quello di una nuova nascita, di un nuovo, meraviglioso inizio. Da quel momento sono passati altri giorni, altre stagioni e, per alcuni di noi, molti altri anni.

Oggi siamo al bivio tra la fine e l’inizio di un nuovo anno. Se guardiamo indietro, qualunque sia stato il nostro percorso, facile o difficile, con momenti felici e altri meno, noi possiamo e dobbiamo riconoscere, come Samuele, che “Fin qui il SIGNORE ci ha soccorsi” (1 Samuele 7:12). Samuele, nel considerare questo, non ha voluto farne solo un momento di riflessione, ma ha voluto che ci fosse qualcosa di più fermo, di più duraturo a memoria dell’intervento di Dio. E pose una pietra, a cui pose nome Eben-Ezer (‘pietra di soccorso’). Anche noi dobbiamo mettere una pietra per ogni giorno della nostra vita e dire ‘Fin qui il SIGNORE ci ha soccorsi’, e riconoscerlo in tutte le nostre vie (Proverbi 3:6).

Questo “fin qui” fa anche presupporre un dopo, un futuro. Domani e i giorni a seguire, sono giorni in cui dovremo vivere. A volte le situazioni, come in altre circostanze del passato, anche recentissimo, non saranno facili. Ma se noi saremo impegnati a cercare Dio, la sua volontà e la sua opera, egli ci garantisce il suo costante aiuto, al di là delle circostanze.

Il libro di Aggeo ci parla di un popolo che, nonostante il tempio di Dio fosse in rovina, si costruiva le sue belle case. Poi, sotto la spinta dei profeti Aggeo e Zaccaria e di altri uomini di Dio, si misero a ricostruire il tempio, in tempi di grandi difficoltà. Ecco quello che il Signore disse loro in quella occasione: Riflettete bene su ciò che è avvenuto fino a questo giorno, fino al ventiquattro del nono mese, giorno in cui sono state messe le fondamenta del tempio del SIGNORE; riflettete bene! C’è forse ancora del grano nel granaio? La stessa vigna, il fico, il melograno, l’ulivo, nulla producono! Ma da questo giorno, io vi benedirò. (Aggeo 2:18-19)

La promessa del Signore arriva: “da questo giorno, io vi benedirò”. Ancora un invito alla riflessione quindi, come fa il Salmo 90:12: Insegnaci dunque a contare bene i nostri giorni, per acquistare un cuore saggio. Se guardiamo a Dio possiamo vedere il suo intervento nel passato; confidando in Lui mentre ci impegniamo per la sua opera, possiamo avere la garanzia della sua benedizione. Anche in Matteo 28:20 Gesù garantisce la sua benefica presenza quotidiana a tutti quelli che hanno a cuore la sua opera.

Noi siamo oggi tra queste due benedette situazioni: il suo intervento del passato e la sua benedizione futura.

Forse nel nostro recente passato ci siamo allontanati da Dio; forse per alcuni di noi, la strada è sempre stata lontana da Dio. Ma per ogni situazione c’è una piena speranza in Dio.

Il popolo d’Israele stava per essere portato prigioniero a Babilonia, per colpa della sua iniquità, del suo allontanamento da Dio, ma ecco che il Signore fa loro un invito: Metti delle pietre miliari, fatti dei pali indicatori, poni ben mente alla strada, alla via che hai seguita. (Geremia 31:21a). Il popolo doveva mettere dei paletti indicatori, per ritrovare la strada di casa, quando il Signore gli avrebbe fatti tornare nel paese del quale aveva detto: paese del quale il SIGNORE, il tuo Dio, ha cura e sul quale stanno sempre gli occhi del SIGNORE tuo Dio, dal principio alla fine dell’anno. (Deuteronomio 11:12). Che bella promessa per il nuovo anno, quella di un Signore che veglia sul suo popolo, dal “principio alla fine dell’anno”! E se, come Israele, dobbiamo tornare a quel Dio da cui si siamo allontanati, sappiamo che l’invito di Dio e sempre valido: Tu dirai loro: Così parla il SIGNORE degli eserciti: “Tornate a me”, dice il SIGNORE degli eserciti, “e io tornerò a voi”, dice il SIGNORE degli eserciti. (Zaccaria 1:3). Per chi è lontano, che questo sia l’anno del ritorno a Dio. Lui aspetta a braccia aperte.

Il 2025 sarà quindi per noi, nonostante le incertezze sanitarie, economiche, politiche, ambientali in cui il mondo versa, un anno di certezze. Il Signore ci ha soccorso fino a qui; se ascolteremo la sua voce, da oggi in poi ci benedirà e la sua presenza e i suoi occhi saranno su di noi per tutto l’anno, dal principio alla fine. E se anche questo dovesse essere l’anno in cui Dio volesse portarci nelle sua casa celeste, anche lì ci accompagneranno le sue promesse: Certo, beni e bontà m’accompagneranno tutti i giorni della mia vita; e io abiterò nella casa del SIGNORE per lunghi giorni. (Salmo 23:6)

Facciamo di Dio il Signore di tutti i nostri giorni.

Tratto dal blog “La Nuova Nascita”

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