Difficile in queste settimane trovare un posto libero in albergo nelle zone turistiche o anche solo per una breve visita nei famosi mercatini natalizi. Del resto a Natale è sempre così. Una volta però era una festa in cui si stava in famiglia o si andava a trovare le famiglie lontane. Oggi questo lo è solo in parte. Le stime parlano di oltre 16 milioni di turisti che sono in Italia in questo periodo e che riempiono i nostri alberghi nei giorni di Natale.
Già, è di nuovo Natale. Ufficialmente dovrebbe essere il ricordo della nascita di Gesù e di tutto quello che questo straordinario evento ha comportato e comporta. Ma Betlemme sembra così lontana…
Betlemme non era certo una grande città 2000 anni fa, anzi, non lo era mai stata e non aveva nessun appeal particolare. Però aveva una profezia che la riguardava e che all’epoca datava ormai circa 700 anni: Ma da te, o Betlemme, Efrata, piccola per essere tra le migliaia di Giuda, da te mi uscirà colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni. (Michea 5:1).
700 anni sono un tempo incredibilmente lungo e chissà se qualcuno faceva ancora caso a quella profezia, visto che per tutto quel tempo non era successo nulla. E magari a qualche abitante della piccola Betlemme sarà anche venuto un sorrisino ironico quando rileggeva quei passi… Ma quel giorno alla fine arrivò, solo che fino a quel momento non se ne accorse quasi nessuno.
Il paese si era riempito presto di tantissime persone, arrivate da ogni parte di Israele per registrarsi per il censimento che era stato ordinato dall’imperatore romano Cesare Augusto (Luca 2:1-3). Anche Giuseppe con la sua sposa Maria, che era incinta, andò a Betlemme, perché era originario di quel luogo (Luca 2:4-5). A quel tempo si cercava per prima cosa un posto da dormire presso dei familiari, in una stanza per ospiti, ma in quella occasione “non c’era posto per loro” (Luca 2:6-7). Se avessero compreso che quello che stava per nascere era colui di cui parlava la profezia di Michea, forse un posto lo si sarebbe trovato… ma nonostante ci fosse una generale attesa messianica, il popolo faceva fatica a collegare le parole della Scrittura con il tempo che stava vivendo, e così avvenne che… Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l’ha conosciuto. È venuto in casa sua, e i suoi non l’hanno ricevuto (Giovanni 1:10-11).
Lo stesso avviene anche oggi. Gesù è nato e, a dispetto di alcuni critici, questo è un fatto storico pienamente attestato. Ma ancora non si trova un posto per lui nella vita della maggioranza delle persone, spesso indipendentemente dal fatto che si dichiarino cristiane o no. Non c’è posto, non viene riconosciuto e quindi, di fatto, viene rifiutato.
Ora però abbiamo tante altre profezie e dichiarazioni dello stesso Gesù circa il suo ritorno. Saranno ascoltate? Saranno collegate con i tempi attuali, che ci parlano di un possibile imminente suo ritorno? Dio intanto muove la storia e gli eventi, come ha fatto al tempo della nascita di Gesù, ma ci sarà posto per lui questa volta nel cuore degli uomini, mentre celebriamo un altro Natale?
Ma quando il Figlio dell’uomo verrà, troverà la fede sulla terra? (Luca 18:8).
Tratto dal blog “La Nuova Nascita”
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