LA SAPIENZA CHE CONDUCE ALLA SALVEZZA
Un titolo simile pare quasi fuori luogo. Occorre sapienza per ottenere salvezza? Molti individui hanno in deposito soluzioni personali per accedere alla salvezza, sempre che si tratti di redenzione cristiana. Approfondendo, ognuno ha una ricetta che discende da molti fattori; ci sono modi di ragionare assodati che derivano da pillole di filosofia o massime culturali, altri hanno in serbo un miscuglio di buone opere accompagnati da riti religiosi e penitenze corporali, altri ancora propongono rimedi per raggiungere la salvezza dichiarando la loro certezza e la loro convinzione di essere nel giusto, mediante l’organizzazione religiosa che frequentano. Altri ancora sperano nella buona sorte e nella bontà di un dio misericordioso che li giudicherà, vantando un comportamento più o meno lineare durante la propria vita, costellata da donazioni di quattrini e da opere filantropiche. Dunque una varietà di idee e di comportamenti tutti immaginati per conseguire un risultato positivo: la salvezza.
Il pensiero della Scrittura intorno alla salvezza
(II Ep. Timoteo 3:15) E che fin da bambino hai avuto conoscenza delle Sacre Scritture, le quali possono darti la sapienza che conduce alla salvezza mediante la fede in Cristo Gesù. Non c’è dubbio che Timoteo ha goduto di un privilegio grande nel poter accedere alle Sacre Scritture fin da fanciullo, ma la concessione favorevole e benefica non è stata trascurata ne messa da parte, anzi è stata una fonte di sapienza per approfondire la conoscenza. Una domanda plausibile: è proprio necessario utilizzare la sapienza per arrivare alla salvezza cristiana? Di quale sapienza si tratta, di quella del mondo o di quella biblica?
Sembrerebbe superfluo domandarselo, se per l’argomento serio che riveste non dessimo una risposta. Orbene senza indugi di sorta, proponiamo che occorre una sapienza e soprattutto una fiducia in ciò che viene rivelato nella Bibbia. Questo libro a volte è usato per affermare culturalmente che quello che dice sia la Verità, ma aldilà della citazione non viene assolutamente creduta. Invece bisogna acquisire una conoscenza e una sapienza che affondi radici nella fede in Gesù Cristo, per il ritratto palesato di Buon Pastore, che dona la sua vita per le pecore. E’ vero senza la conoscenza delle Scritture sul personaggio Gesù e senza una fede personale in Lui, non si approda alla salvezza cristiana.
Una Parola utile ed efficace che si radica in chi ascolta
(II Ep. Timoteo 3:16-17) Ogni scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona. Dunque, nel panorama di quei personaggi in cerca di salvezza vi sono uomini e donne con un titolo particolare “sono di Dio”.
Orbene, prima di ogni accenno alla salvezza queste persone sono proprietà di Dio per mezzo della fede in Cristo, realizzata attraverso la sapienza che deriva dalla Bibbia. La sapienza non è solo una dottrina biblica, ma è un’esperienza della rivelazione che lo Spirito Santo fa partecipe chi vuole raggiungere la salvezza in Cristo Gesù. Tutto il resto è spazzatura, solo la fede nell’offerta sacrificale della croce, ci rende adatti per vivere nel cielo l’eternità con il Redentore. Questa profonda conoscenza dell’opera della croce, porta il credente a confidare sempre più nella Scrittura, che viene dichiarata come ispirata da Dio. Perciò degna di ogni ammirazione e ubbidienza, a differenza di quelli che annaspano in riti e in discorsi ben congegnati, ma privi di quella forza vivente trasformatrice la vita dei peccatori.
Ascoltare la Parola di Dio è un buon motivo per crescere nella conoscenza e sapienza che indirizzano i peccatori ad aver fede in Gesù, dunque fuori da ogni sentito dire e da ogni approssimazione ingannevole nel campo della salvezza. Le incertezze non esistono, chi legge e medita la Parola acquisisce sempre maggiori convinzioni spirituali, fino a credere con l’aiuto dello Spirito Santo, maturando come meta la fede che salva.
Diverse qualità della Parola che confortano la fede
La Scrittura è ispirata da Dio; un punto fondamentale che deve sconfiggere l’indifferenza e lo scetticismo, perché se è ispirata dal Signore vuol dire che è vera e inalienabile, il suo insegnamento è vivo e vero, tanto più se c’è in vista l’eternità. Poi dice che è utile a insegnare. Nel campo della fede abbiamo molto da imparare e miglior maestra della Bibbia non esiste. La Parola insegna la Via per incontrare Gesù, per riflettere sull’amore e sulla bontà del Padre, sul sacrificio cruento di Gesù per cui abbiamo Grazia, sulla riconciliazione prodotta da quel sacrificio caratterizzato da un supplizio sulla croce. L’utilità sta proprio in questo: nel manifestare l’essenza di Dio e del suo piano di salvezza, immaginato avanti la fondazione del mondo.
Ora la dotazione utile a insegnare è avvalorata e guidata dallo Spirito Santo, che si prende cura di formare le convinzioni di fede adatte a conseguire la salvezza nel Redentore Gesù. Una particolare guida la Bibbia la ottiene nel riprendere, verbo il quale vuol dire che illumina l’errore quando si verifica nella vita del credente, ancora riprende nel sottolineare un comportamento non esemplare, infine riprende per far conoscere la gravità del peccato. Ma riprendere è anche la consolazione che la Bibbia porta dopo il pentimento e la confessione a Dio per l’errore comportamentale, riaffermando con parole di perdono e di riabilitazione per l’amore di Gesù, nostro avvocato che intercede per noi in bontà e misericordia. La correzione della Bibbia è un’azione considerevole al fine di un più spedito cammino nel servizio e nella testimonianza; opera correzione d’idee o d’interpretazioni sbagliate che inficiano rapporti di comunione e di fratellanza, che sono evidenziati dalla Parola per educare alla giustizia e alla pazienza.
Nutriti dalla Parola di salvezza
(Salmo 18-35) Tu m’hai anche dato lo scudo della tua salvezza, la tua destra mi ha sostenuto. E’ vero, in Dio vi è salvezza e ci fornisce di uno scudo contro il dubbio, per proseguire con fiducia anche nella prova. V’è un episodio emblematico nella vita di Gesù che spiega bene il nostro rapporto fiduciario con il Signore, per accedere alla rivelazione della sua Parola e appressarsi a ricevere sapienza e nutrimento adatto per l’anima e salvezza. (Ev. Luca 5:5) secondo la tua parola getterò le reti. La pesca nella nottata era stata negativa, ma al volere del Signore bisognava calare le reti e la pesca fu abbondante, quasi da far affondare le barche colme di pesci.
La figura è indicativa, se ci affidiamo al Redentore, la sua Parola interverrà donandoci cibo spirituale per condurci alla fase successiva descritta nel racconto ( V. 8-10) Simon Pietro veduto ciò, si gettò ai piedi di Gesù…Non temere d’ora in poi sarai pescatore di uomini. Si, gettarsi ai piedi di Gesù vuol dire adorarlo per la grazia del perdono che concede a tutti quelli che si ravvedono. In questo contesto è bene ancora ricordare altre parole di Gesù, che fugano le false idee o i miraggi fasulli sulla salvezza che potremmo conservare nella nostra mente; (Ev. Giovanni 17:17) Santificali nella Verità: la tua Parola è Verità. Dunque, non vi sono ombre di dubbi che la Bibbia con il suo insegnamento, vitalizzato dallo Spirito Santo conduca le anime alla sapienza per decidere se accettare la salvezza proposta, cioè esercitare la fede in Cristo Gesù, unico Salvatore e Mediatore tra Dio e gli uomini. Bisogna perciò bandire tutta la lordura, rappresentata da ragionamenti che non siano conformi alla rivelazione del Vangelo, e affidarsi all’opera dello Spirito Santo: (Ev. Giovanni 16:13) Lo Spirito della Verità Egli vi guiderà in tutta la Verità, perchè non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito e vi annuncerà le cose a venire.
Orbene, con queste precise promesse sulle parole della Bibbia possiamo fondare un pensiero solido e vero, intorno alla salvezza immaginata nel cielo e annunciata e rivelata da Gesù stesso. Quello che vorremmo realizzare con queste meditazioni è l’incoraggiamento a leggere la Bibbia, e a trovare in essa il ristoro necessario anche per i nostri cari amici che seguono questi scritti. Un caro saluto nel Signore a tutti.
Ferruccio Iebole
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