la scoperta per il N.T. di manoscritti più antichi
LA SCOPERTA PER IL NUOVO TESTAMENTO DI MANOSCRITTI PIU’ VICINI AGLI ORIGINALI
Abbiamo parlato in precedenza del testo greco elaborato da Erasmo da Rotterdam, che era anche stato utilizzato dal Diodati per la sua traduzione in italiano del Nuovo Testamento e dagli inglesi
per la versione “King James”. Dal 1624 il testo greco di Erasmo venne ristampato a cura della famiglia Elzevir (Testo Elzeviro). Questa famiglia di editori lo enfatizzò dandogli il nome di “Textus Receptus” , che significa Testo Accolto (da tutti).
Questo testo Accolto, (talvolta chiamato Testo Ricevuto, per una impropria traduzione del termine “receptus”), rimase quindi a lungo in uso finché, nel 1872, il Tischendorf propose un’edizione diversa, basata sul Codice Sinaitico del IV secolo, da lui scoperto nel Monastero di Santa Caterina sul Sinai (di cui abbiamo parlato in precedenza).
Nel 1881, Westcott e Hort, a seguito di un ulteriore approfondimento degli studi, stamparono ancora un altro testo, che teneva conto soprattutto del Codice Vaticano, del IV secolo. a quel punto la validità del Textus Receptus, che aveva tenuto il campo per oltre tre secoli e mezzo, si poteva ritenere definitivamente tramontata.
Nel 1898 viene stampata la prima edizione del Nuovo Testamento Greco, a cura di Nestlè. Il testo è redatto col metodo del confronto, cioè confrontando e scegliendo con determinate regole tra i diversi testi esistenti (vengono soprattutto utilizzati i precedenti lavori di Tischendorf e di Westcott e Hort). Le successive edizioni vengono via via arricchite con un “Apparato Critico” posto in calce ad ogni pagina (“apparato critico”=descrizione del “criterio” seguito per scelta del testo proposto, con indicazione di tutte le varianti degli altri manoscritti).
A partire dal 1966, un’altra edizione del Nuovo Testamento Greco viene allestita da un comitato di studio presieduto da K. Aland. Oggi il Nuovo Testamento Nestle-Aland è giunto alla ventiseiesima edizione, con un Apparato Critico che consente al traduttore di avere sott’occhio tutte le varianti, in modo che ne possa eventualmente tenere conto nel corso della traduzione.
pagina di testo greco con “Apparato Critico”